Imparare a leggere la nostra storia
Inserita il: 26/11/2013
1 commentario(i) ...
Nei giorni 1-2 e 22-23 Novembre, si sono svolte ad Albano Laziale due mini-assemblee sul tema: Lettura sapienziale dell’oggi … per una fedeltà creativa. A sviluppare le riflessioni inerenti all’argomento sono don Guido Gandolfo, sacerdote Paolino, e don Armando Matteo docente della Pontificia Università Urbaniana di Roma.
Nella prima giornata vengono delineate le diverse circostanze, storiche, filosofiche e scientifiche che hanno “edificato” l’attuale habitat socio-culturale; mentre nella seconda ci si sofferma sulla proposta spirituale e apostolica che il Beato Giacomo Alberione ha consegnato alla Famiglia Paolina nel testo: Donec formetur Christus in vobis. Si delinea così la traiettoria tracciata dal Fondatore per vivere nel nostro mondo da persone significative, ossia “cristiforme”.Don A. Matteo evidenzia la profonda trasformazione epocale resa manifesta non solo dal nuovo stile di vita della società globalizzata, ma anche dal mutamento lessicale determinato dal cambio di parole sostanziali, per individuare alcune sfide per il cristianesimo. Eccone alcune:
- Alla parola sostanza subentra quella di relazione. La sfida: riscoprire la Divino-umanità di Cristo Gesù.
- Alla parola verità subentra quella di alterità. La sfida: ridare centralità alla sacra Scrittura.
- Alla parola autorità subentra quella di democrazia. La sfida: riscoprire il carattere “festivo” dell’esperienza di fede.
Ci viene offerta una chiave di lettura per cercare di comprendere il disagio della cultura contemporanea e questa si individua, in particolare, nella cosiddetta scomparsa degli adulti.
Si resta sempre più colpiti dall’appiattimento che vede ragazzi, giovani e adulti accomunati da una medesima dinamica: nel modo di vestire, parlare, comportarsi, ma soprattutto nelle relazioni e negli affetti essi rivelano spesso le medesime difficoltà, al punto che diventa difficile comprendere chi di essi sia veramente l’adulto (G. Cucci).
Sembra che la generazione, già adulta, conservi ancora in se stessa il significante giovane e non voglia smettere di essere giovane, non riuscendo così a essere portatrice dell’autorità dell’esperienza e del principio della normatività.
Come dunque rievangelizzare l’adultità? Come essere segno e testimonianza della presenza di Cristo? Ecco, dunque, il primo grande compito per noi Suore Pastorelle: lasciarci conformare a Cristo Gesù, il Pastore grande delle pecore, per essere credibili annunciatrici dell’Evangelo. E a livello culturale dare nuova dignità e forte tensione morale all’ambizione di essere adulti.
I giorni trascorsi insieme sono stati vissuti nell’ascolto e nell’interesse, che ci hanno permesso di crescere un pò di più nella riflessione e nella conoscenza della nostra umanità; tempo trascorso nella fraternità e nello scambio sereno; momenti che ci hanno aiutato a ritrovare slancio e senso a procedere nel cammino.
Sr Annalisa Gasbarro
Leggi i commenti
sonia
27/11/2013 | 16:40
Como fa benne vedere voi toute! me piace tanto! grazie per vostra vita donata en questo tempo!