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Un nuovo giorno di luce per la Chiesa in Albania

Inserita il: 09/11/2016

3 commentario(i) ...


Al mattino di sabato 5 novembre 2016, prima delle ore otto con sr Marta e le sorelle della comunità di Scutari, sr Rita e sr Gjyste, siamo uscite per recarci nella Chiesa cattedrale di Scutari. Lasciamo la macchina poco lontano dal cimitero e proseguiamo a piedi. C’è tanta gente lungo la strada che in pochi istanti si riversa nella piazza davanti alla cattedrale. Qui incontriamo sr Elide e sr Graziella, della comunità di Ungrej, e insieme ci prepariamo a vivere la solenne celebrazione con il rito di Beatificazione dei venerabili servi di Dio Vincenzo Prennshi, vescovo e 37 compagni martiri. 
Ci troviamo nella cattedrale, kisha e madhe – la grande Chiesa come – viene chiamata dagli abitanti del luogo. Questa Chiesa, veramente grande, è costruita a metà del XIX secolo, ma nel secolo XX a causa della dittatura viene adibita a palazzetto dello sport. È questo il luogo nel quale la Chiesa albanese, dopo anni, ritrova se stessa potendo celebrare, a piena voce, l’amore di Dio Padre. È qui, infatti, che papa san Giovanni Paolo II nel 1991 raduna la comunità cristiana donandole nuovi Pastori e guide. La sua Parola forte e chiara, restituisce fiducia, speranza e incoraggia a riprendere il cammino, poiché un’alba nuova infrange il buio che la dittatura ha imposto per tanti anni: un nuovo giorno di luce si apre per la Chiesa in Albania! 
 
Al mattino di questo sabato la luce si irradia sul popolo di Dio, attraverso il volto e la testimonianza dei martiri. E con intensa commozione e con grata memoria che la Chiesa di Albania fa risuonare, nella solenne assemblea liturgica, i nomi dei 38 servi di Dio. Il loro martirio si compie tra gli anni 1945-1974 nel contesto della dolorosa e prolungata persecuzione dei nemici della Chiesa cattolica, in odio alla fede. 
 
La persecuzione venne condotta contro ogni tipologia e classe di credenti: clero, religiosi e laicato, giovani e anziani di varia estrazione sociale e culturale. In questa vasta schiera di vittime, rifulgono 38 venerabili servi di Dio: due vescovi, ventuno sacerdoti diocesani, sette frati minori, tre gesuiti, un seminarista, tre laici e una donna, Marije Tuci, l’unica del gruppo, aspirante tra le suore Francescane Stimmatine. Questa giovane e bella donna fu resa irriconoscibile ai suoi stessi familiari per le torture subite in carcere.
 
Le compagne di cammino di questa giovane aspirante, seppur allontanate dalla comunità nel loro cuore rimasero fedeli alla decisione di consacrasi al Signore, faranno la professione religiosa dopo 50 anni di silenzio e di nascondimento. Il loro noviziato sarà un tempo speciale e lungo che chiese loro la disponibilità a mettere a rischio la propria vita, a servizio dei sacerdoti costretti ai lavori forzati. 
 
Questo anno, Giubileo della Misericordia, è per l’Albania davvero un anno di grazia speciale per due grandi eventi ecclesiali: la canonizzazione di Madre Teresa e la beatificazione dei martiri. 
 
Possa il loro esempio, la loro testimonianza e la loro intercessione rinvigorire la fede di ciascun credente in Cristo e noi suore Pastorelle, donne consacrate impegnate a esprimere il dono della maternità pastorale, a ritrovare vie nuove e solide per essere segno credibile ed efficace in mezzo agli uomini e alle donne del nostro tempo. La nostra vita come quella dei santi e dei beati possa fecondare la terra di un amore incondizionato al Signore attraverso un servizio generoso ai fratelli.  

Sr Maddalena Longobardi





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Sr Mary

23/11/2016 | 00:36

The witness of these martyrs brings tears to the eyes. How much suffering they have borne for their faith! We owe them our deepest reverence and veneration. They are lights that shine in the darkness. May these martyrs continue to pray and intercede for their beloved country! Amen!

Albina Bosio

22/11/2016 | 13:50

Bellissima testimunianza. Che il sangue dei martiri fecondo la Alvania di tanti cristiani per manifestare al mondo il colto della misericordia di Dio.

sr rosanna

14/11/2016 | 11:23

Carissime sorelle, grazie della vostra bella notizia: è una luce splendida non solo per l'Albania ma per tutti noi! Sabato e domenica festeggeremo con voi anche il cardinale Ernesto Simoni. Sia gloria al Signore e alla sua Chiesa.

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