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Animazione dopo il 9° Capitolo generale

Inserita il: 03/11/2017

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FANNO BENE A CHIAMARVI MADRI. PERCHÉ? EH, PERCHÉ VOI COMUNICATE LA VITA.
Giacomo Alberione, AAP 1965,35

I conti non sempre tornano. Poche ore per le tante del Capitolo generale. La piccola geografia di un pezzo d’Italia per immaginare 20 nazioni di presenza delle Pastorelle. Volti, nomi, tavoli che passano davanti agli occhi ma non bastano a fermare una storia breve di 17 giorni, lunga di 6 anni, aperta alla chiamata che le viene dal futuro. 
 
Eppure lo Spirito ha un’aritmetica sorprendente. Il tanto che sembra straripare dall’attenzione pure generosa delle sorelle riunite nelle tre assemblee di animazione post-capitolare, non si perde. Anzi: trova casa, si ferma presso il desiderio di ognuna di sentirsi coinvolta, messa dentro un evento, sì di alcune, ma anche di tutte. È la vita che desidera scorrere e irrompe: con un messaggio, un’immagine, un momento che si fissa nella memoria. Il cuore si scalda di speranza e si intravvedono bagliori per il tempo che verrà.
 
Non importa ricordare tutto, ma lasciarsi prendere per mano da quel gusto buono che fa ‘saltare oltre’ i sapori sgradevoli e imprevisti che fanno parte dei nostri giorni. Quel gusto buono ha sempre la meglio e lo si apprezza perché rende partecipi: la memoria che lega i tempi da un Capitolo all’altro, le informazioni, i contenuti delle relazioni, il discernimento, gli argomenti, l’obiettivo … 
 
Era necessario e possibile solo un percorso ‘a volo d’uccello’, ma sarà doveroso ed essenziale scendere in profondità e scavare nella nostra realtà spazi che si offrano alla fecondità capitolare: spazi vitali, corresponsabili, materni. Gli Atti capitolari e quel gusto buono che precede e trascina faranno la loro parte.  
 
Volevamo lasciarci raggiungere dal dono del 9° Capitolo generale per conoscerlo e accoglierlo, con sapienza e fiducia, con lo sguardo universale ed ecclesiale di ‘madri e sorelle’. Don Alberione, nella preghiera iniziale, ce ne ha ricordato le condizioni: “Occorre essere persone di profonda fede, credere che l’Istituto è fatto per la Chiesa universale, non per una sola nazione, è fatto per il cuore di Gesù buon Pastore. Profonda fede nella vocazione dell’Istituto” (PrP VI, 1953, p. 71). 
Il giorno assembleare è trascorso, ma il vento carismatico continua a soffiare e ci sospinge perché “L’istituto non è un meccanismo ma un organismo, in esso circola il sangue di Gesù buon Pastore. Aiutarsi a vicenda; credo che si deve comprendere la necessità dell’unione” (PrP VII, 1955, p. 292).
 
Lo sguardo va tutto lì, dove quel sangue e quell’unione impregnano di maternità pastorale la consegna che ci riguarda: ‘Donna, ecco tuo Figlio’ e di cui il Fondatore già intravvedeva il tono profetico: ‘Fanno bene a chiamarvi madri. Perché? Eh, perché voi comunicate la vita’. (AAP 1965,35)

 

Pastorelle dell’ICN-MZ





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