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Insieme nella
preghiera |
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Invocazione allo Spirito
O Spirito Santo
per intercessione
della Regina della Pentecoste:
Sana la mia
mente dalla irriflessione,
e concepisci
la Sapienza, Gesù Cristo-Verità in tutto.
Sana la mia
sentimentalità dalla indifferenza,
diffidenza, male
inclinazioni,
passioni,
sentimenti, affezioni,
e concepisci
i gusti, sentimenti, inclinazioni,
Gesù Cristo-Vita, in
tutto.
Sana la mia
volontà dall’abulia, leggerezza,
incostanza, accidia,
ostinazione, cattive abitudini,
e concepisci
Gesù Cristo-Via in me,
l’amore nuovo a ciò
che ama Gesù Cristo
e Gesù Cristo
stesso.
Eleva
divinamente:
la sapienza col dono
della Sapienza,
la scienza con la
Scienza,
la prudenza col
Consiglio,
la giustizia con la
Pietà,
la fortezza col dono
della Forza spirituale,
la
temperanza col Timor di Dio.
Amen
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Domenica
20 giugno
La cura delle anime è
l’arte delle arti
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dal Vangelo secondo Giovanni
Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro:
«Simone figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli
rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli
disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la
seconda volta: «Simone figlio di Giovanni, mi ami?». Gli
rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli
disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta:
«Simone figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase
addolorato che per la terza volta gli domandasse: Mi vuoi bene?,
e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio
bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in
verità ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo, e
andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue
mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe
glorificato Dio.
E detto questo aggiunse: «Seguimi».
(21, 15-19)
Dalla predicazione del beato Giacomo Alberione
Gesù ha voluto molte volte
mettersi sotto la figura di un pastore, sì e, quando poi ha
designato Pietro a capo della chiesa, gli ha detto: «Pasci le
mie pecorelle» [Gv 21,17b], «Pasci i miei agnelli» [Gv 21,15b].
Ecco, «pascere» cioè, che significa: fa il buon pastore delle
pecorelle che rappresentano i vescovi nella chiesa, e degli
agnelli che son quelli che rappresentano i fedeli nella chiesa
di Gesù. Questo titolo piace tanto a Gesù. Il pastore nutre le
pecorelle e Gesù dà il Pane eucaristico, dà se stesso in
nutrimento. Dà se stesso in nutrimento! Quale cibo più prezioso?
Il Figlio di Dio incarnato! [...]
Gesù ha dato la sua vita. Egli
Pastore nostro, Pastore eterno: la vita per noi! Ecco come ci
ama! Dilexit me et tradidit semetipsum pro me [Gal 2.20], ci ha
amati e si è offerto, si è immolato, per noi. Sì. Allora questa
divozione sentirla in questa novena particolarmente e chiedere a
Maria la grazia di intendere il cuore del buon Pastore, di
intendere i suoi desideri. I suoi desideri: «Venite tutti a me»
[Mt 11,28], che tutti gli uomini vengano a lui, [chiedere] di
conoscerlo sempre meglio questo divin Pastore; conoscerlo sempre
meglio in quello che Gesù vuole, che Gesù fa per noi, e
seguirlo, imitarlo. Imitarlo.
(AAP 1959, 25.27)
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
Se ti
capiterà di sedere alla mensa di un potente, bada bene a ciò che
ti viene messo davanti; metti un freno alla tua voracità,
sapendo che dovrai ricambiare (Pr
23,1-2, LXX).
Voi sapete qual è la mensa del Potente; su quella
mensa c’è il corpo e il sangue di Cristo; chi si accosta a tale
mensa, si appresti a ricambiare il dono che riceve; e cioè, come
Cristo ha offerto la sua vita per noi, noi dobbiamo fare
altrettanto: per edificare il popolo e confermare la fede
dobbiamo offrire le nostre vite per i fratelli. Così a Pietro,
di cui voleva fare un buon pastore, non a vantaggio di lui ma
del suo corpo, il Signore disse: Pietro, mi ami? Pasci le mie
pecore. E questa domanda gliela fa una, due, tre volte, fino
a contristarlo. E dopo averlo interrogato quante volte ritenne
opportuno, affinchè la sua triplice confessione riscattasse la
sua triplice negazione, e dopo avergli per tre volte affidate le
sue pecore da pascere, il Signore gli disse: Quando eri
giovane ti cingevi e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio
stenderai le braccia e un altro ti cingerò e ti condurrà dove tu
non vorrai. E l’evangelista spiega ciò che il Signore aveva
inteso dire: Disse questo per indicare con qual genere di
morte avrebbe glorificato Dio. La consegna pasci le mie
pecore, non significa dunque altro che questo: Offri la tu a
vita per le mie pecore.
(Agostino, Trattato su Giovanni 46,8)
Preghiamo insieme:
Preghiera alla Santa Trinità
O Trinità divina, Padre, Figlio e
Spirito Santo,
presente e operante nella Chiesa
e nella profondità della mia anima,
io ti adoro, ti ringrazio, ti
amo!
E, per le mani di Maria
santissima, madre mia,
offro, dono e consacro a te tutto
me stesso, per la vita e per l’eternità.
A te, Padre celeste, mi offro,
dono e consacro come figlio.
A te, Gesù Maestro, mi offro,
dono e consacro come fratello e discepolo.
A te, Spirito Santo, mi offro,
dono e consacro come ‘tempio vivo”,
per essere consacrato e
santificato.
O Maria, madre della Chiesa e
madre mia, che vivi alla presenza della divina Trinità,
insegnami a vivere, per mezzo della liturgia e dei sacramenti,
in intima comunione con le tre divine Persone, affinché tutta la
mia vita sia un “gloria al Padre, al Figlio, e allo Spirito
Santo”.
Amen. |
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Sabato
19 giugno
“Sempre avanti e
sempre meglio”
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dalla lettera di San Paolo ai
Filippesi
Fratelli, io non ritengo ancora
di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e
proteso verso il futuro, corro verso la mèta per arrivare al
premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti;
se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche
su questo. Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo
ad avanzare sulla stessa linea.
(3, 13-16)
Dagli scritti del beato Giacomo Alberione
Le pastorine sono:
1. anime che hanno penetrato la
dottrina di Gesù, che hanno acquistato la carità di Gesù, che
vivono strette a Gesù e tutte e solo di Gesù;
2. Che poi si dividono in piccoli
gruppi, che si stabiliscono in una parrocchia, ove considerano
le anime come proprie per adozione; a loro si sentono legate per
la vita, per la morte, l’eternità, in un’unica aspirazione di
tutte salvarle; e collaborano quanto all’apostolato col parroco
nell’istruire e custodire; nel distruggere il male e mettere il
bene; nel convertire e santificare; portare alla vita cristiana
ed alla buona morte; cominciando dai bambini, giovanetti, donne…
col programma del Parroco e dell’amore; morire ogni giorno per
salvare ogni giorno; senza contentarsi della buona morte, ma
suffragando ancora i Trapassati. Esse saranno le sorelle, le
madri, le maestre, le catechiste, le consolatrici di ogni
dolore, un raggio di luce e di sole benefico e continuo nella
parrocchia.
(Alberione, Doc. 271, in Archivio Storico delle
SJBP).
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
Tutti siamo certamente deboli, lo ammetto, ma il
Signore Dio mette a nostra disposizione mezzi tali che, se
vogliamo, possiamo far molto. Senza di essi però non sarà
possibile tenere fede all’impegno della propria vocazione. […]
Hai il mandato di predicare e di insegnare?
Studia e applicati a quelle che sono necessarie per compiere
bene questo incarico. Dà sempre buon esempio e cerca di essere
il primo in ogni cosa. Prima di tutto con la vita e la santità,
perché non succeda che essendo la tua condotta in contraddizione
con la tua predica tu perda ogni credibilità. Eserciti la cura
d’anime? Non trascurare per questo la cura di te stesso e non
darti agli altri fino al punto che non rimanga nulla di te a te
stesso. Devi avere certo presente il ricordo delle anime di cui
sei pastore, ma non dimenticarti di te stesso, ma non
dimenticarti di te stesso.
Comprendete, fratelli, che niente è così
necessario a tutte le persone ecclesiastiche quanto la
meditazione che precede, accompagna e segue tutte le nostre
azioni: Canterò, dice il profeta, e mediterò. Se amministri i
sacramenti, o fratello, medita ciò che fai. Se celebri la messa
medita ciò che offri. Se reciti i salmi in coro medita a chi e
di che cosa parli. Se guidi le anime medita da quale sangue
siano state lavate; e ‹‹tutto si faccia tra voi nella carità››.
Così potremo facilmente superare le difficoltà che incontriamo,
e sono innumerevoli, ogni giorno. Del resto ciò è richiesto dal
compito affidatoci. Se così faremo avremo la forza avremo la
forza per generare Cristo in noi e negli altri.
(Carlo Borromeo, Discorso nell’ultimo Sinodo
1177)
Preghiamo insieme:
Coroncina a
Maria, Madre del Buon Pastore
1. O Maria, madre di Dio, tutte
le generazioni cantino le grandi cose che ha fatto per te il
Signore. Tu sei la vergine, la piena di grazia, la Madre del
buon Pastore. Tu lo hai cresciuto, amato, ascoltato, seguito,
contemplato morente per noi sulla croce. Da lui e da te tutto ci
venne: la chiesa, il vangelo, i sacramenti, la vita religiosa,
la vita eterna. Tu sei la gioia della Chiesa celeste; la
speranza e il rifugio della Chiesa pellegrinante. Anch’io voglio
essere tua come Gesù. Ti offro me stessa e quanto ho:
illuminami, rendimi docile e fedele.
O Maria, madre del buon Pastore:
prega per noi.
2. O Maria, madre del buon
Pastore e madre mia, ti contemplo addolorata sul Calvario. Là il
tuo Figlio diede la vita per le pecorelle, là pose nelle tue
mani il suo gregge e ti raccomandò i pastori della Chiesa. Il
tuo cuore si aprì ad accogliere tutti i fedeli e sacerdoti. Hai
sostenuto la Chiesa nascente, l’hai cresciuta con la preghiera e
la parola, l’hai fortificata con i tuoi esempi. Dal cielo hai
sempre assistito il popolo di Dio: per te la fede si conservò
pura, fiorirono molti santi, furono vinte le forze del male. O
Madre della Chiesa, rendici figli più docili, devoti e forti.
Sollecita con la tua potente intercessione l’unico ovile sotto
un solo pastore. Conforta il sommo pontefice, ispira i maestri
della fede, guida tutti i pastori di anime.
O Maria, madre del buon Pastore:
prega per noi.
3. O Maria, madre del buon
Pastore, ecco avanti a te una pecorella del gregge tuo e di
Gesù. Sono una pecorella smarrita: salvami o rifugio dei
peccatori. Sono in cerca della via del cielo: illuminami o Madre
del buon consiglio. Sono debole e timida: portami sulle tue
braccia o Vergine potente. Sono una pecorella insidiata dai
lupi: difendimi o Madre del Salvatore. Sana le mie ferite.
Nutrimi del frutto del tuo seno, Gesù-Eucaristia. Sono una
pecorella che ama Gesù Pastore e te, o buona Pastora: fa’ che vi
ami sempre più. Non permettere che mi separi da voi. Accoglimi
nell’ora della morte e uniscimi alle pecorelle che furono docili
e fedeli.
O Maria, madre del buon Pastore:
prega per noi.
4. O Madre del buon Pastore,
moltiplica i religiosi e fa che siano luce per il mondo,
maestri di vera pietà e intercessori presso Dio. Nella
penitenza, nella preghiera, nelle attività apostoliche e
caritative, siano sale della terra, sostegno dei poveri, guide
dei fratelli. Ottieni loro la pratica costante dei voti e il
quotidiano progresso. O Madre dei santi e Regina dei religiosi,
prega per la nostra santificazione, concedi di essere un giorno
tua gioia in cielo.
O Maria, madre del buon Pastore:
prega per noi.
5. O Madre del buon Pastore e tu
stessa nostra Pastora, abbi pietà dei tuoi figli dispersi, di
quanti ancora errano come gregge senza pastore. Salva gli
innocenti, converti i peccatori, fortifica i deboli, sostieni i
vacillanti, conforta i tribolati, assisti gli agonizzanti,
forma molti santi, donaci apostoli e pastori buoni. Tu conosci,
o Madre, in qual valle di lacrime viviamo, in mezzo a quanti
nemici camminiamo, di quale fragile argilla siamo fatti.
Rivolgi a noi i tuoi sguardi pietosi. L’umanità non ha altra
speranza che te! Che tu la conduca a Gesù Via, Verità e Vita, al
Pastore eterno di tutti gli uomini, alla gioia del cielo.
O Maria, madre del buon Pastore:
prega per noi. |
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Venerdì
18 giugno
In ascolto dei
desideri di Dio per la cura dell’umanità d’oggi
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dal Vangelo secondo Matteo
Voi siete il sale della terra; ma
se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render
salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e
calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non
può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si
accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il
lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella
casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché
vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre
che è nei cieli.
(5, 13-16)
Dalla predicazione del beato Giacomo Alberione
Oh, le pastorelle, se hanno buon
spirito, formano il sale della terra e la luce del mondo in
quelle parrocchie, e possono spargere il profumo di Gesù Cristo
[con] il loro esempio, la loro preghiera, la loro attività, le
loro iniziative. Prepararsi bene alla bellissima vocazione,
[prepararsi] a compierla bene. Però, vedete, occorre che questa
preparazione sia profonda: una profonda fede, un profondo amor
di Dio, amor delle anime. […]
Considerare poi il nostro
apostolato un servizio alle anime. Un servizio alle anime,
perché Gesù lo ha benedetto: «Non son venuto per essere servito,
ma per servire». Non entriamo in mezzo alle popolazioni, nelle
parrocchie per essere serviti, ma per servire, per servire le
anime nei loro bisogni spirituali e qualche volta anche nei loro
bisogni materiali.
(AAP 1958, 36-37.42)
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
Voi
siete il sale della terra,
fa
capire che la sostanza degli uomini è stata resa insipida e
corrotta dai peccati. Per questo egli esige soprattutto dai suoi
apostoli quelle virtù che sono necessarie e utili per convertire
molti. Quando un uomo è mansueto, umile, misericordioso e
giusto, non tiene chiuse in sé simili virtù, ma fa sì che queste
eccellenti sorgenti, scaturite dalla sua anima si diffondano a
vantaggio degli altri uomini. Inoltre chi ha il cuore puro, chi
è pacifico, chi subisce persecuzioni a causa della verità, pone
la sua vita per il bene di tutti.
(Giovanni Crisostomo, Commento al vangelo di
Matteo 15,7)
Preghiamo insieme:
Coroncina a Gesù Buon Pastore, 3ª
parte
Sii benedetto o Gesù, morto per
noi sulla croce!
E’ morto l’innocente per ridare
la vita alle pecorelle colpevoli:
Sono venuto perché abbiano la
vita e vita più abbondante.
Ci dai la tua vita nel battesimo,
nella cresima, nella penitenza e
nell’eucaristia.
Vivi in tutti gli uomini con il
tuo Spirito!
Richiama nel tuo ovile quanti
sono separati da te
come tralcio staccato dalla vite.
Ti preghiamo per la Chiesa
acquistata con il tuo sangue:
si dilati in tutto il mondo e
sia per tutti segno di unità e di salvezza.
Vogliamo amarti con tutta la
mente, tutte le forze, tutto il cuore,
e per amor tuo io voglio
spendermi totalmente per il tuo popolo.
O Gesù buon Pastore Via Verità e
Vita abbi pietà di noi. |
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Giovedì
17 giugno
La bellezza e la
ricchezza espressiva del nostro apostolato
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dal Vangelo secondo Giovanni
Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la
vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al
quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona
le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un
mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon
pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,
come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita
per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile;
anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e
diventeranno un solo gregge e un solo pastore. Per questo il
Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla
di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché
ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo.
Questo comando ho ricevuto dal Padre mio.
(10, 11-18)
Dalla predicazione del beato Giacomo Alberione
La vocazione è bella, per quanti
motivi? Prima di tutto perché è la stessa vocazione, la stessa
missione di Gesù. […] Il figlio di Dio ha preso le forme di buon
Pastore per gli uomini e per la salute e salvezza loro! Ecco a
che cosa vi ha mandato il Signore, ecco la bella chiamata! […]
Secondo: la vostra vocazione è
bella, bellissima, perché appunto è una chiamata a lavorare
nelle anime, sulle anime, con le anime, per le anime, e spender
la vita come l'ha spesa Gesù: per le anime! Vi sono suore che
fanno scuola, buono; vi sono suore che lavorano nelle cliniche,
negli ospedali, è buono; vi sono suore che si danno alle opere
sociali, è buono questo. E adesso vi sono parecchie suore che
studiano anche medicina per lavorare sopra i corpi. Ma il
vostro lavoro - diciamo così - la vostra materia di lavoro non è
una cosa umana, non è una cosa di terra, non è una cosa
corporale. Non è che comunichiate soltanto una scienza come
l'aritmetica o la geografia. La vostra materia di lavoro,
-prendiamo «materia» in un senso diverso da quel comune- sono le
anime. Le anime! Che differenza dal lavorare sopra un'altra
materia che sono i corpi! E il cibo che voi date è in primo
luogo un cibo spirituale, e cioè quello che nutre la mente, e la
verità, la verità. L'istruzione catechistica, la verità che
salva avete da dare.
(AAP 1958, 155-156).
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
Nota quali sono le
caratteristiche del pastore. Quali sono? Chi entra per la
porta è il pastore delle pecore; il guardiano gli apre e le
pecore ascoltano la sua voce; le sue egli le chiama per nome e
le conduce fuori e cammina avanti ad esse. (…) Se, dunque, è
proprio il pastore che entra per la porta stabilita ed egli è
entrato appunto per questa, tutti quelli che si sono messi al
suo seguito possono essere sue pecore; ma quelli che si
sarebbero tenuti da parte non avrebbero danneggiato così
facendo, il pastore, ma si sarebbero esclusi da sé medesimi
dalla compagnia delle altre pecore.
Nessuno poi si turbi se più oltre
egli dice di se stesso di essere la porta. Egli infatti, di
volta in volta, si dà il nome di pastore o di pecora, e annuncia
con diversità di forma il suo messaggio di salvezza. Quando ci
conduce al Padre chiama se stesso porta; quando si prende cura
di noi, ha nome di pastore. Perché tu poi non ritenga che il suo
compito sia solo quello di farci da guida, Lui chiama se stesso
anche pastore.
(Giovanni Crisostomo, Commento al vangelo di
Giovanni. Discorso 59, 2-4)
Preghiamo insieme:
Coroncina a Gesù Buon Pastore,
1ª
parte
Ti adoriamo o Gesù,
Pastore eterno del genere umano.
Tu sei presente nell’Eucaristia
per dimorare continuamente in
mezzo al tuo gregge.
Tu lo nutri, lo custodisci, lo
guidi all’ovile celeste.
Non viviamo di solo pane, ma
della tua dottrina di verità e d’amore.
Le tue pecorelle ascoltano la tua
voce e la seguono con amore.
Abbi pietà di quanti errano come
gregge senza pastore
nelle tenebre dell’errore e
dell’ignoranza.
Attirali alla tua verità.
Moltiplica gli evangelizzatori,
i catechisti e gli apostoli della
comunicazione sociale.
Donaci la grazia di ascoltare ed
amare la tua Parola
perché produca frutto nei nostri
cuori.
Parla o Signore il tuo servo ti
ascolta.
O Gesù buon Pastore Via Verità e
Vita abbi pietà di noi. |
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Mercoledì 16 giugno
“Tutta la Famiglia
Paolina è ordinata alla pastorale”
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gli disse Gesù: «Io sono la via,
la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di
me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre; fin da ora lo
conoscete e lo avete veduto››.
(14, 6-7)
Dalla predicazione del beato Giacomo Alberione
[…] Le suore pastorelle vivano
come Gesù buon Pastore non solo nella sua santità, ma anche nel
suo spirito pastorale.[…] Ma, oltre questo lavoro che riguarda
lo spirito, si aggiunge: anche nel suo spirito pastorale. E cioè
imitare Gesù di vivere e sentire lo spirito pastorale di Gesù.
Lo spirito pastorale! Oggi molto si parla dello spirito
pastorale e tuttavia da un certo tempo si è risvegliato questo
spirito pastorale. Dal 1910-11 vedete (è tempo che voi non avete
veduto quegli anni), oh, si è incominciato il lavoro pastorale e
gli scritti pastorali e i libri pastorali. Questo è stato
avviato nella Pia Società San Paolo, avendo questo indirizzo:
che tutto quel che riguarda la stampa, quello che riguarda il
cinema, quello che riguarda i dischi, tutto dev'essere ispirato
all'apostolato pastorale, perché tutta la Famiglia Paolina è
ordinata alla pastorale. Ma voi rappresentate in questa parte la
parte migliore. Ecco, questa vostra famiglia che si unisce alle
altre.
(AAP 1965, 92-94)
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
Noi che siamo ammalati, abbiamo
bisogno del salvatore: smarriti abbiamo bisogno della sua guida;
ciechi, di lui che ci porti alla luce; assetati, abbiamo bisogno
della fonte della vita, della quale chi beve non ha più sete;
morti, abbiamo bisogno della vita; pecore del pastore; bambini,
del pedagogo; insomma, tutta la nostra natura umana ha bisogno
di Gesù. Se si vuole, si può apprendere la somma sapienza che ci
insegna il santissimo Pastore e Maestro, l’Onnipotente, Verbo
del Padre, quando servendosi dell’allegoria si proclama pastore
delle pecore. E anche pedagogo dei bambini; infatti,
rivolgendosi ai pastori d’Israele, descrive la sua giusta e
salutare sollecitudine per bocca di Ezechiele: fascerò la
pecora ferita, curerò quella malata, ricondurrò all’ovile quella
smarrita e le pascerò sul mio monte santo. Ecco le promesse
del buon pastore. Pasci dunque noi bambini come pecore. Sì, o
Signore nutrici con i pascoli della tua giustizia. O Maestro,
pasci le tue pecore sul tuo monte santo.
(Clemente Alessandrino, Trattato il Pedagogo
9,83)
Preghiamo insieme:
Segreto di riuscita
Gesù Signore,
accetta il patto che ti
presentiamo
per le mani di Maria e dei santi
apostoli Pietro e Paolo.
Noi dobbiamo corrispondere a
tutta la tua altissima volontà
arrivare al grado di perfezione e
gloria celeste cui ci hai destinate,
e santamente esercitare
l’apostolato pastorale.
Ma ci vediamo debolissime
ignoranti, incapaci, insufficienti in tutto:
nello spirito, nella scienza
nell’apostolato, nella povertà.
Tu invece sei la Via e la Verità
e la Vita, la Risurrezione,
il nostro unico e sommo Bene.
Confidiamo solo in te che hai
detto:
«Qualunque cosa chiederete
al Padre in nome mio voi l’avrete».
Per parte nostra, promettiamo e
ci obblighiamo
a cercare in ogni cosa e con
pieno cuore,
nella vita e nell’apostolato,
solo e sempre, la tua gloria e la
pace degli uomini.
E contiamo che da parte tua
voglia darci spirito, grazia, scienza, mezzi di bene.
Moltiplica, secondo la immensa
tua bontà
e le esigenze della nostra
vocazione speciale,
i frutti del nostro lavoro
spirituale, del nostro studio, del nostro apostolato,
della nostra povertà.
Non dubitiamo di te, ma temiamo
la incostanza e debolezza.
Perciò o Pastore buono,
per intercessione della nostra
madre Maria,
trattaci con la misericordia
usata con gli apostoli Pietro e Paolo:
sicché, fedeli nell’imitare
questi nostri Padri in terra,
possiamo essere loro compagne
nella gloria in Cielo.
Amen |
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Martedì 15 giugno
L’amore di Cristo ci
spinge ad avere cura dell’ umanità di ogni tempo
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dal Vangelo secondo Marco
Alla fine apparve agli undici,
mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità
e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo
avevano visto risuscitato.
Gesù disse loro: «Andate in tutto
il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e
sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato».
(16, 14-16)
Dalla predicazione del beato Giacomo Alberione
Ora l'anima sempre tesa. Non c'è
posto a star fermi. No! C'è la strada su cui camminare. In tutto
anche la vita quotidiana, il sapersi compatir l'uno con l'altro,
aiutare, esser sempre in gara, essere i primi a far bene, ecc. E
poi lo studio […]. E dobbiamo sempre accompagnare i tempi, e non
possiamo noi star fermi mai. Fermi mai. Così nello spirito, e
così negli apostolati e nella vita sociale oggi, sì. Altrimenti
la gente va avanti, che è sempre più istruita, e ci sono sempre
progressi in varie cose. Ma se noi non ci muoviamo, non li
accompagniamo questi uomini, questa gente. Saremmo indietro. E a
chi predicheremo, a chi insegneremo, a chi daremo aiuto? La
gente è avanti, e noi stiamo fermi, e allora noi non siamo più
utili alla vita, alla chiesa, all'umanità. Siamo utili in quanto
progrediamo. Così. Oh. In quanto progrediamo, sì. Quindi il
continuo cammino.
(AAP 1965, 252-253)
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
«Fonderai quattro anelli d’oro da mettere ai quattro angoli
dell’arca; farai delle stanghe di legno di acacia rivestite
d’oro e le introdurrai negli anelli che sono ai lati dell’arca
per trasportarla. Queste stanghe dovranno star sempre negli
anelli senza essere estratte mai» (Es
25,12-15).
[…] Occorre che chi esercita il ministero della
predicazione non abbandoni mai lo studio della divina Parola. Le
stanghe devono sempre stare negli anelli per evitare ogni
indugio nell’inserirle quando si presenta la necessità di
trasportare l’arca, e questo significa che sarebbe ignominioso
per il pastore d’anime, quando viene interrogato dai sudditi
intorno a questioni spirituali, essere costretto a procurarsi la
scienza necessaria solo allora, nell’urgenza di trovare una
risposta. Le stanghe stiano invece negli anelli, come i maestri,
meditando continuamente nei loro cuori la divina parola, siano
in grado di trasportare senza indugio l’arca del Testamento,
cioè si sentano capaci di far luce nelle menti dei sudditi,
quando le circostanze lo esigono.
(Gregorio Magno, Regola pastorale 2,11)
Preghiamo insieme:
A Gesù Buon Pastore
O Gesù buon Pastore, Via, Verità
e Vita,
volgi lo sguardo misericordioso
sulle tue pecorelle.
Illuminaci con la sapienza del
tuo Vangelo,
fortificaci con i tuoi esempi,
nutrici con l’Eucaristia,
riempici di zelo per la gloria di
Dio e la salvezza degli uomini.
Noi intendiamo riparare le offese
che ti si fanno nei pastori della
Chiesa
con la docilità e cooperazione ai
loro insegnamenti e al loro zelo,
con la preghiera e le opere
secondo la nostra vocazione.
Manda Gesù Pastore,
il tuo Spirito che accresca in
noi la fede, la speranza e la carità.
Ci infonda il vero spirito
religioso,
ci conceda la semplicità, la
prudenza, la fortezza,
la temperanza degli apostoli
Pietro e Paolo.
O Maria, madre del buon Pastore,
tienici la santa mano sul capo
perché ti possiamo imitare nella
vita spirituale e apostolica
e giungere all’eterna gloria in cielo. Amen.
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Lunedì 14 giugno
Pastori che amarono
Cristo e il suo popolo fino a dare la vita
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dagli Atti degli Apostoli
Vegliate su voi stessi e su tutto
il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come
vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con
il suo sangue.
(20, 28)
Dalla predicazione del Beato Giacomo Alberione
In questo giorno, che è
consacrato alla memoria dei ss. Apostoli Pietro e Paolo,
consideriamo il nostro apostolato e le condizioni necessarie per
essere veramente apostole nelle opere parrocchiali. […] Pietro
e Paolo soffrirono moltissimo per la loro fede e ambedue
sparsero il loro sangue per Gesù. […] Questi due santi sono
inseparabili, sono i due più grandi Apostoli, i Pastori che
amarono le anime fino alI'eroismo perché per esse diedero la
vita, sparsero il loro sangue. Ecco tracciata la vita della
Pastorella! Un amore al sacrificio che si concreti nella vita.
Non il martirio di sangue, ma quel martirio quotidiano nel
dovere fatto bene, nei sacrifici di ogni giorno, nella dedizione
alle opere con retta intenzione per amore di Gesù Buon Pastore.
Quanto bene opererete nelle
anime, nelle parrocchie? Quanto sarà abbondante il vostro
apostolato? Farete tanto più bene quanto più profondo e largo
sarà il lavoro sulla vostra anima, quanto più vi sarà in voi di
vita interiore. […] La vocazione più grande è quella di formare
le anime. La vostra vocazione è bellissima, ma richiede una
preparazione adeguata. Le opere sono tanto più belle, quanto più
sono dirette a lavorare sulle anime. Il lavoro sulle anime è il
lavoro di Dio. È il lavoro di Gesù Buon Pastore, che è venuto su
questa terra per le anime.
(PrP I 1955, pp. 20-23)
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
‹‹Preziosa agli occhi del
Signore è la morte dei suoi fedeli›› e nessun genere di
crudeltà può distruggere una religione, che si fonda sul mistero
della croce di Cristo. La Chiesa infatti non diminuisce con le
persecuzioni, anzi si sviluppa, e il campo del Signore si
arricchisce di una messe sempre più abbondante, quando i chicchi
di grano, caduti a uno a uno, tornano a rinascere moltiplicati.
Dalla divina semente sono nati i due nostri straordinari
germogli, Pietro e Paolo. Da essi si è sviluppata una
discendenza innumerevole, come dimostrano le migliaia di santi
martiri, che emuli dei trionfi degli apostoli, hanno suscitato
intorno alla nostra città una moltitudine di popoli, rivestiti
di porpora e rifulgenti da ogni parte di splendida luce, e hanno
coronato la Chiesa di Roma di un’unica corona ornata di molte e
magnifiche gemme . Noi di tutti i santi celebriamo con gioia la
festa. Sono infatti un dono di Dio, un aiuto alla nostra
debolezza, un esempio di virtù e un sostegno alla nostra fede.
[…]
Essi sono quasi i due occhi di
quel capo, che è Cristo. Nei loro meriti e nelle loro virtù, che
superano ogni capacità di espressione, non dobbiamo vedere
nessuna diversità, nessuna distinzione, perché l’elezione li ha
resi pari, il lavoro apostolico li ha fatti simili e la morte li
ha uniti nella stessa sorte.
(Leone Magno, Discorso 82, 6-7)
Preghiamo insieme:
Coroncina ai Santi Pietro e Paolo
1. Ti benedico o Gesù buon
Pastore perché ti sei formato in Pietro e Paolo i due massimi
pastori della Chiesa ed hai salvato per il loro ministero
innumerevoli fratelli.
E voi o santi apostoli
intercedete per me il dono della conversione e un grande amore
alla mia vocazione.
O santi apostoli Pietro e Paolo,
pregate per noi e per la Chiesa di Gesù Cristo.
2. Ti benedico o Gesù buon
Pastore che hai dato a Pietro e Paolo un grande amore a Dio e
agli uomini. E voi o santi apostoli ottenetemi da Gesù e da
Maria un cuore verginale e la grazia di consacrare al Signore
tutte le mie forze.
O santi apostoli Pietro e Paolo,
pregate per noi e per la Chiesa di Gesù Cristo.
3. Ti benedico o Gesù buon
Pastore perché hai eletto i santi Pietro e Paolo predicatori e
modelli di povertà. E voi o nostri potenti protettori otteneteci
da Gesù e da Maria l’amore alla povertà perché possiamo
ereditare i beni del cielo.
O santi apostoli Pietro e Paolo,
pregate per noi e per la Chiesa di Gesù Cristo.
4. Ti benedico o Gesù buon
Pastore perché pasci e guidi il tuo popolo per mezzo di coloro
che ti rappresentano. E voi o santi apostoli Pietro e Paolo
ottenetemi lo spirito di obbedienza, sicura che per essa
giungerò alla salvezza.
O santi apostoli Pietro e Paolo,
pregate per noi e per la Chiesa di Gesù Cristo.
5. Ti benedico o Gesù buon
Pastore che hai coronato la vita dei santi apostoli con glorioso
martirio. E voi o nostri custodi ottenetemi la grazia di
esercitare l’apostolato della preghiera, del buon esempio, della
sofferenza e dell’azione pastorale e di raggiungere il premio
preparato ai buoni apostoli.
O santi apostoli Pietro e Paolo,
pregate per noi e per la Chiesa di Gesù Cristo. |
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Domenica 13 giugno
La multiforme
ricchezza della cura pastorale
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dalla seconda lettera di San
Paolo a Timoteo
Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e
di cui sei convinto, sapendo da chi l'hai appreso e che fin
dall'infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono
istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede
in Cristo Gesù.
(3, 14-15)
Dalla predicazione del Beato Giacomo Alberione
La vita della Pastorella deve
immedesimarsi in Gesù buon Pastore fino a immolarsi, poi fino a
salire al cielo, fino a salire al cielo. Là il Pastore divino
attorniato dalle sue pecorelle, la suora pastorella la quale ha
compiuto una missione simile a quella di Gesù buon Pastore. […]
Oh, la bellezza del vostro stato,
della vostra missione! Altri si occupano di far le scuole; bene!
Altre suore hanno cura dei corpi negli ospedali; vi sono suore
occupate in tante cose; voi avete cura delle anime e [siete]
mandate per le anime e per il lavoro parrocchiale, tanto che non
potete prendere stabilmente collegi o scuole eccetto nel caso in
cui siano opere parrocchiali. Per le anime: quando l'opera è
diretta alle anime e quando il fare un'opera vuol dire cooperare
ai ministri di Dio, ai pastori di anime. Tutta spirituale la
vostra missione! E siccome è tutta spirituale qualche volta è
anche meno apprezzata in certe regioni o in certi paesi, ma
l'apprezza bene Iddio.
(AAP 1957, 163.169.170)
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
II pastore d'anime sia vicino a
tutti condividendo il dolore e sia dedito più di ogni altro alla
contemplazione, così da assumere in sé, con sentimenti di
misericordia, le sofferenze di tutti, e da elevarsi con la
sublimità della contemplazione e il desiderio delle realtà
invisibili; mirando a ciò che è sublime, non trascuri le
necessità del prossimo, e, accostandosi ad esse, non desista dal
tendere alle realtà celesti. [...] La carità, infatti, raggiunge
davvero le altezze quando si accosta con benevolenza ai travagli
del prossimo, e quanto più discende con amore verso le cose
umili tanto più raggiunge con forza quelle sublimi. I prelati,
inoltre, si comportino in modo tale che i sudditi non
arrossiscano nel confidare loro anche i propri segreti, affinché
quando affrontano come bimbi i flutti delle tentazioni ricorrano
al cuore del pastore come al seno materno, e purifichino col
conforto della sua esortazione e con le lacrime della preghiera
ciò da cui prevedono di poter essere contaminati a motivo del
male che incalza nelle tentazioni.
(Gregorio Magno, Regola pastorale 2, 5)
Preghiamo insieme:
Coroncina a Gesù Buon Pastore, 2ª
parte
Ti ringraziamo o Gesù buon
Pastore,
disceso dal cielo per cercare il
genere umano
e riportarlo sulla via della
salvezza.
In te si adempì la promessa:
Susciterò in mezzo alle pecorelle
disperse
un pastore che le raccolga e le
alimenti.
Il pastore cammina dinanzi al
gregge
e le pecorelle lo seguono perché
ne riconoscono la voce.
Hai dato i tuoi comandamenti, i
tuoi consigli, i tuoi esempi.
Chi li ascolta si nutre di un
pane che non perisce:
il mio cibo è la volontà del
Padre celeste.
Abbi pietà di quanti si nutrono
di menzogna e vanità.
Richiama sulla tua via i
peccatori.
Sostieni i vacillanti, fortifica
i deboli.
Tutti ti seguano pastore e
custode delle nostre anime.
Tu solo sei la Via, tu solo hai
parole di vita eterna. Ti seguirò ovunque.
O Gesù buon Pastore Via Verità e
Vita abbi pietà di noi. |
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Sabato 12 giugno
Prendiamoci cura del
fratello
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dal libro dei Atti degli Apostoli
Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo:
«Alzati, e và verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da
Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in
cammino, quand'ecco un Etiope, un eunuco, funzionario di Candàce,
regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto
per il culto a Gerusalemme, se ne ritornava, seduto sul suo
carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia. Disse allora lo
Spirito a Filippo: «Và avanti, e raggiungi quel carro». Filippo
corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse:
«Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo
potrei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a
sedere accanto a lui.
(8,26-31)
Dalla predicazione del beato Giacomo Alberione
[…] Ma prima di voler guidare gli
altri, dobbiamo capire e conoscere noi stessi. Conoscere se
stessi è l’apogeo della sapienza. Dobbiamo essere umani,
acquistare buona educazione e buon tratto. Guidare gli altri è
l'arte delle arti «ars artium regimen animarum». Quando
andate nell'orto voi prendete i conigli per le orecchie, le
galline per le ali. Nella pastorale è necessario prendere
ciascuno come si può. Vi sono immense difficoltà nel guidare le
anime e c'è solo il Maestro divino che può insegnarci. San
Pietro è il tipo sanguigno; san Paolo è il tipo nervoso. Si
decideva adagio, ma resisteva sino alla fine. E' necessario
avere molta pazienza con le anime. Senza pazienza non si fa
niente. Vi benedica Gesù buon Pastore e la sua Madre SS.ma. Ci
vuole un istituto apposta per il governo delle anime.
(PrP IV 1949, pp. 22-23)
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
Non si può presumere di insegnare
un'arte senza averla prima appresa con intensità di impegno. Con
quanta temerarietà, dunque, assume il magistero pastorale chi è
impreparato, visto che la direzione delle anime è la suprema fra
le arti! «Ars artium regimen animarum». Chi non sa che le
ferite dello spirito sono ben più segrete di quelle dei visceri?
Tuttavia spesso chi è all'oscuro delle leggi dello spirito non
teme di spacciarsi per medico delle anime, mentre chi non
conosce le virtù delle medicine arrossirebbe ad essere
considerato medico dei corpi.
(Gregorio Magno, Regola pastorale 1,1)
Preghiamo insieme:
Consacrazione di se stesso a Maria
Ricevemi, o madre, maestra e
regina Maria,
fra quelli che ami, nutri,
santifichi e guidi
nella scuola di Gesù Cristo,
divino Maestro.
Tu leggi nella mente di Dio i
figli che egli chiama
e per essi hai preghiera, grazia,
luce e conforti speciali.
Il mio Maestro, Gesù Cristo,
si è consegnato totalmente a te
dall’incarnazione all’ascensione;
questo è per me dottrina, esempio
e dono ineffabile:
anch’io mi rimetto pienamente
nelle tue mani.
Ottienimi la grazia di conoscere,
imitare, amare sempre più
il divin Maestro, Via e Verità e
Vita.
Presentami tu a Gesù: sono
indegno peccatore,
non ho altri attestati per venire
accolto nella sua scuola che la tua raccomandazione.
Illumina la mia mente, fortifica
la mia volontà, santifica il mio cuore
in quest’anno di mio lavoro
spirituale,
perché possa profittare di tanta
misericordia,
e possa concludere al fine:
«Vivo io, ma non più io, bensì
vive in me Cristo». |
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Venerdì 11 giugno
Il dono del ministero
sacerdotale
Invocazione allo Spirito Santo
In ascolto
Dalla Prima Lettera di Pietro
Esorto gli anziani che sono tra
voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di
Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete
il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza
ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon
animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma
facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il pastore
supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.
(5,1-4)
Dalla predicazione del beato Giacomo Alberione
[…] Il fine delle cure pastorali
è il bene delle anime. Associati nel medesimo intento,
collaborando, soffrendo e godendo con Gesù e Maria nella
redenzione del mondo: parroco e pastorelle. Quanta unità e
separazione, quanta distinzione e unione! Grazia speciale della
vostra vocazione; camminare bene! […] Noi siamo per dare Dio,
altrimenti che ci serve vivere? Al ministro di Dio ed alla
pastorella interessano le anime, tutto il resto è accessorio e
di mezzo. Ai sacramenti, perché ciò è fondamentale. Vanno tutti
in giro portando il diavolo: portino Dio!.
(PrP III, p. 219)
Dai pensieri di S. Giovanni Maria
Vianney (Santo Curato d’Ars)
Il sacerdozio è qualcosa di
veramente grande! Il sacerdote non verrà capito bene se non in
cielo … Se si riuscisse a capirlo sulla terra, ne moriremmo, non
di paura bensì d’amore. Il sacerdote, infatti, non è sacerdote
per se stesso. Egli non si dà l’assoluzione da solo, né può
amministrare i sacramenti per se stesso. Egli non vive per sé,
ma per voi. Il sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù. Quando
vedete un sacerdote, pensate a Nostro Signore ….
Il mezzo più sicuro per accendere
il fuoco dell’amore di nostro Signore nel cuore dei fedeli è
quello di spiegare loro l’Evangelo, il libro d’amore dove il
nostro Salvatore si mostra in ogni riga con la sua amabilità, la
sua dolcezza, la sua pazienza, la sua umiltà, sempre come
consolatore ed amico degli uomini, parlando all’essere umano
unicamente d’amore e impegnandolo a donarsi interamente a lui,
rispondendogli unicamente attraverso l’amore.
Preghiamo insieme:
Offertorio Pastorale
Signore io ti offro in unione con
i sacerdoti
che oggi celebrano la santa
Messa:
Gesù-Ostia e me stessa, piccola
vittima:
Per invocare la tua misericordia
sopra tutte le pecorelle
allontanatesi dal vero ovile
o ancora disperse come gregge
senza pastore.
Per la conversione dei falsi
pastori
che allontanano gli uomini dal
Pastore Gesù
il quale dà la vita per le
pecorelle.
Per onorare, amare, seguire
unicamente Gesù Via, Verità e Vita.
Perché possiamo cooperare con i
pastori e i loro cooperatori,
specialmente i genitori ed i
maestri,
siano santi, pieni di sapienza e
di zelo
per la gloria di Dio e la
salvezza degli uomini.
Perché si moltiplichino le
vocazioni
ed abbiano l’efficacia della
parola;
esercitino l’apostolato della
preghiera e dell’esempio,
si faccia presto un solo ovile
sotto un solo pastore.
Perché tutte noi conosciamo la
nostra ignoranza e miseria
e il bisogno di starcene sempre,
umilmente,
dinanzi al Tabernacolo invocando
luce, pietà e misericordia. |
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Giovedì 10 giugno
Dalla prima lettera di Paolo Apostolo ai Corinzi
Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è
Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e
ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso. Io ho piantato,
Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere. Ora né chi
pianta, né chi irriga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere.
Non c'è differenza tra chi pianta e chi irriga, ma ciascuno
riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro. Siamo infatti
collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di
Dio.
Secondo la grazia di Dio che mi è
stata data, come un sapiente architetto io ho posto il
fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia
attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento
diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
(3,
5-11)
Dalla predicazione del beato Giacomo Alberione
Deve esser comune il modo di fare l'apostolato.
E' vero che una può essere in una parrocchia e l'altra in
un'altra, però lo spirito è uguale, e poi si fa secondo - quel
lavoro parrocchiale - si fa secondo lo fan le altre. E' ancora
vita comune allora, sebbene una sia al nord, l'altra sia al sud,
una sia nel Trentino, e l'altra sia in Sicilia o che una sia in
Italia e l'altra sia in Brasile. Pensare ugualmente. Vedere se
veramente si è così uniti alla congregazione da averne tutto il
pensiero, tutto l'indirizzo, tutto il modo di fare, tutto
l'apostolato in spirito comune e nelle opere che sono già dette,
che sono insegnate e che fanno le altre, le altre sorelle, le
sorelle che si trovano nelle altre parrocchie.
[…]
Amare dunque! Crescere in sapienza e crescere in grazia, amando
la vita comune.
(AAP 1960, 18-20)
Dalla parola dei Padri della
Chiesa
Il Signore, volendo definire
l’ufficio particolare dei servi da lui preposti al suo popolo,
disse: ‹‹Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio,
che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a
tempo debito la razione di cibo?››. Beato quel servo che il
padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. […] Siamo dunque
servi del padre di famiglia, siamo amministratori del Signore,
abbiamo ricevuto la razione di cibo che dobbiamo darvi. Se poi
ci domandiamo quale sia questa razione di cibo, ce la fa vedere
ancora il beato apostolo Paolo quando dice: ‹‹Ciascuno secondo
la misura di fede che Dio gli ha dato››. Quella che Cristo
chiama razione di cibo, Paolo chiama misura di fede, perché
comprendiamo che il cibo spirituale non è altro che il
venerabile sacramento della fede cristiana. Noi vi diamo nel
nome del Signore questa razione di cibo ogni volta che,
illuminati dal dono della grazia spirituale, vi parliamo secondo
i dettami della vera fede; e voi ricevete la medesima porzione
di cibo dalle mani degli amministratori del Signore, quando ogni
giorno ascoltate la parola della verità dai ministri di Dio.
(Fulgenzio di Ruspe, Discorso 1, 2-3)
Preghiamo insieme
(Coroncina
a Gesù Buon Pastore, 5ª parte):
Donaci il tuo cuore,
o Gesù buon Pastore che hai
portato dal cielo
il fuoco della tua carità.
Arda in noi il desiderio della
gloria di Dio
e un grande amore verso i
fratelli.
Rendici partecipi del tuo
apostolato.
Vivi in noi affinché ti possiamo
irradiare
nella parola, nella sofferenza,
nell’azione pastorale,
nell’esempio di vita buona.
Ci offriamo a te come pecorelle
docili e fedeli
per diventare degne di cooperare
alla missione pastorale della
Chiesa.
Disponi tutte le menti ed i cuori
ad accogliere la tua grazia.
Vieni, o Pastore divino, guidaci,
e sia presto uno il gregge ed uno
il Pastore.
O Gesù buon Pastore Via
Verità e Vita abbi pietà di noi. |
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